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La figura e l’attività di Amadeo Bordiga, quale fondatore e primo dirigente del Partito Comunista d’Italia (1921-23) e primo aperto oppositore a livello internazionale dello stalinismo (1926), è stata oggetto di analisi storiche approfondite. L’opera di Gerosa estende l’ambito in cui Bordiga è solitamente circoscritto.
L’ingegnere “fuori uso” offre infatti un importante apporto alla ricostruzione complessiva della figura di Bordiga esaminando il contributo da lui dato in seno al Collegio degli Ingegneri e degli Architetti di Napoli, e la sua battaglia di denuncia del disastro urbanistico di Napoli, condotta con grande coraggio civile e competenza tecnica. Una battaglia che non si lascia confinare in una dimensione meramente “professionale” e che consente all’autore di sottolineare come la critica all’urbanistica moderna e l’osservazione della sua dinamica reale abbiano avuto un ruolo rilevante, tutt’altro che marginale nel dispiegamento del programma volto a “riaffermare la validità permanente del metodo e della dottrina marxista”.