Devo premettere due avvertenze: non mi propongo di seguire la falsariga delle commemorazioni ufficiali, e non farò una biografia di Nicola Lenin, né racconterò una collana di aneddoti intorno a lui. Tenterò di tracciare da un punto di vista storico e critico marxista la figura e il compito di Lenin nel movimento di emancipazione rivoluzionaria della classe lavoratrice mondiale: queste sintesi sono possibili solo guardando i fatti con ampia prospettiva di insieme, e non scendendo al particolare di carattere analitico, giornalistico, spesso pettegolo e insignificante. Non credo che mi dia diritto a parlare su Lenin, per mandato del mio partito, il fatto di essere «l'uomo che ha visto Lenin» o che ha avuto la fortuna di parlare con lui, ma quello di aver partecipato, da quando sono uno dei militanti della causa proletaria, alla lotta per gli stessi principii che Lenin personifica. Il materiale biografico di dettaglio del resto è stato messo a disposizione dei compagni da tutta la stampa nostra.
In secondo luogo, data la vastità del tema propostomi, oltre ad essere necessariamente incompleto, dovrò passare velocemente anche su questioni di primaria importanza, e fare assegnamento che i termini di esse siano già noti ai compagni che mi ascoltano: non vi è campo nei problemi del movimento rivoluzionario che non abbia rapporto all'opera di Lenin. Senza dunque pretendere menomamente di esaurire l'argomento, dovrò essere, nello stesso tempo, non breve, e forse eccessivamente sintetico.
Non ho bisogno di esporre la storia delle falsificazioni manipolate negli anni che precedettero la grande guerra, della dottrina rivoluzionaria marxista quale fu mirabilmente tracciata da Engels e da Marx in tutte le sue parti, di cui la sintesi classica rimane il Manifesto dei comunisti del 1847. E neppure posso qui svolgere, parallelamente, la storia della lotta, che mai non tacque, della sinistra marxista contro quelle falsificazioni e degenerazioni. A questa lotta Lenin dà un contributo di primissimo ordine.
Consideriamo anzitutto l'opera di Lenin come restauratore della dottrina filosofica del marxismo, o, per esprimerci meglio, della concezione generale della natura e della società, propria del sistema di conoscenze teoriche della classe operaia rivoluzionaria, alla quale non occorre soltanto una opinione circa i problemi dell’economia e della politica, ma una presa di posizione su tutto il quadro più vasto di quistioni ora indicato.