«Bordiga non fu solo il più tenace fautore della scissione in quanto sbocco inevitabile della crisi del socialismo italiano…ma fu soprattutto il più coerente difensore del suo valore «esemplare» - sul piano internazionale – proprio sul punto più controverso: il taglio con l’unitarismo serratiano, di fronte alle perplessità e alle critiche sollevate all’estero dal suo esito minoritario…
Con la costituzione del PCd’I inizia un’altra storia – un terzo periodo della vita politica di Bordiga – dopo quello della giovanile militanza nelle file del socialismo intransigente e il biennio della frazione comunista astensionista. Tra queste fasi esiste un nesso dialettico, nel senso che ognuna costituisce il «superamento» dell’altra, in cui anche gli elementi di continuità assumono una valenza nuova».
Dall’introduzione di Luigi Gerosa al volume.